Il milite ingannato

 

Prima ti dicevano: vai e combatti per la patria!...

Ma eri carne da macello, una divisa, un berretto,

Un fucile, un numero di matricola...e basta.

Nient'altro, armati per la guerra, agghindati per la nefasta follia umana.

Ti parlavano dell'onore, della difesa del territorio, della libertà.

La loro bramosia di potere, l'insanabile senso di onnipotenza,

Il delirante progetto di sottomissione dei popoli e dei loro territori,

Riempivano le vostre divise scaraventandone fuori i vostri corpi e le vostre menti.

Ingannati e depredati della vostra giovinezza,

Strappati dalle vostre famiglie, distratti dalle vostre passioni,

Sottratti persino all'ultimo saluto...dispersi, dimenticati,

Inghiottiti per sempre sotto una coltre di neve sporca del vostro sangue,

Ricoperti da quella terra nerastra intrisa di polvere da sparo e fuliggine,

Da quella terra dove si sarebbe piantato

L'ennesimo illusorio stendardo di conquista,

Ma invece è stata la vostra tomba. Quante vite sprecate...quante menti...

Artisti...artigiani...inventori...

Sicuramente, avrebbero aiutato meglio la "patria" con il loro sapere.

Adesso subdolamente ti dicono: vai in " missione di Pace "...

Ma, stranamente, non vi mandano

Come sarebbe opportuno e coerente fare, col ramoscello d'ulivo...

Ma sempre col fucile!

Approfittano dei vostri bisogni, vi allettano con lauti guadagni,

Ma è sempre poco rispetto alla vostra vita!

E adesso dico a voi, capziosi e ipocriti " promotori " della pace globale,

Se siete davvero convinti delle vostre utopistiche teorie,

Allora mandate i vostri figli, mandateli a coprirsi di onori e glorie, 

I loro nomi entreranno nella storia per aver portato la " pace "...

Quando capirete che semmai bisogna mandare

Insegnanti, medici, muratori, contadini?
 
Quando capirete che la pace si instaura creando benessere e lavoro per tutti?

Se l'uomo lavora diventa libero e dignitoso,

La sua dignità lo salverà da ogni istinto bellicoso.

Se l'uomo è in pace con se stesso,

Allora sarà la pace. 

 

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